5 agosto

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franesca
view post Posted on 5/8/2013, 08:34




PG: Neima
legenda:
narrato
parlato
pensato
parlato Sorhan


Dopo giorni di interminabili lezioni con la maestra Hisha, finalmente avevo un giorno di riposo.
Ero sempre stata una dormigliona e quel giorno per me era una pacchia. Il sole si era alzato da parecchio e io ero ancora nel letto, a crogiolarmi. Nonostante avessi voglia di rimanere ancora lì, il sole mi batteva contro il viso e non riuscivo più a dormire. La luce penetrava insistente dalla finestra e come spilli, si infilava sotto la mia pelle, illuminando completamento il mio viso.
Con stizza mi alzai.
Era da tanto che non sentivo le membra riposate, Hisha era proprio una brava maestra ma era anche tanto dura. Nell'Accademia tutti parlavano male di lei, come se fosse un mostro, ma non era stata così dura come tutti dicevano. Forse aveva commiserazione di me o forse negli anni si era addolcita.
Hisha era proprio diversa dalle dicerie che si facevano in Accademia. Io, in fondo, l'ammiravo. Era forte come io avevo sempre desiderato ed era grintosa.
Ben presto non trovai nulla da fare e la noia mi prese di colpo, come una fiera nel bosco che ti assale quando meno te lo aspetti.
Sbuffai per la noia, passeggiando per i corridori deserti. Come mai io ero l'unica in pausa?
Se avessi trovato qualcuno, forse la noia si sarebbe diradata. Però io conoscevo solo due ragazzi... Barod e Sorhan. Sbuffai di nuovo, andando alla loro ricerca, quando incontrai Sorhan.
Ciao! Da quanto tempo? Dopo la guerra non ci siamo più viste, ero preoccupata... Come va?, parlai velocemente. Era vero. Dopo la guerra temevo di non trovarla più, ed ora eccola qui.
La guerra mi aveva completamente cambiata.
 
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view post Posted on 5/8/2013, 11:38
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Pg: Sorhan Meeblade

Legenda:
Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Neima


Ero distrutta. Gli allenamenti incessanti di Layla erano estenuanti ma comunque ero soddisfatta: stavo dando il meglio di me e non potevo di certo lamentarmi. Per quanto dovesse tener testa agli allenamenti di un Cavaliere di Draghi e di un altro allievo, riusciva regolarmente a farmi fare una lezione. Con questo ritmo incessante ero persino troppo stanca per andare a cercare i miei amici, ma non avevo smesso di pensare a loro un solo istante. Mi adagiai su una sedia e chiusi gli occhi. Farlo mi aiutava a pensare e rilassarmi, le idee mi invadevano la mente. Rimasi così per qualche minuto, mentre gli eventi dei giorni prima ritornarono alla luce. I ricordi si fermarono sugli incubi e infine nei giorni della guerra. Tremai e mi alzai di scatto. Ogni volta che mi potevo riposare inevitabilmente pensavo a quegli episodi. Iniziai a girare in tondo nella stanza, gli allenamenti almeno mi allontanavano la mente della realtà e quando ritornavo nella stanza ero così stanca che non potevo che pensare ai progressi che avevo fatto. Adesso invece ero irrequieta, dovevo trovare una qualche distrazione da fare nei tempi vuoti. Magari qualcosa che mi potesse tornare utile, per un po' di tempo rimasi ancora così poi precipitosamente uscii dalla stanza

Volevo dirigermi in città dove forse avrei trovato qualcosa di interessante. Quando nel corridoio mi scontrai letteralmente con Neima. Ciao! Da quanto tempo? Dopo la guerra non ci siamo più viste, ero preoccupata... Come va? Per un po' rimasi stordita poi dissi Ciao Neima Ero felice di incontrarla, dopo tanto tempo... Eh sì è passato molto tempo. Avevo molto da fare, purtroppo. Sono felice di incontrarti! Sorrisi in modo sincero e la abbracciai. Sì insomma ho quello che voglio: allenamenti. Mi sto esercitando molto e sono distrutta.Senti ti va di andare in Città? Qui si soffoca...
 
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franesca
view post Posted on 6/8/2013, 15:44




Ciao Neima. Eh sì è passato molto tempo. Avevo molto da fare, purtroppo. Sono felice di incontrarti! Mi sorrise e mi abbracciò. Fui felice di quell'abbraccio ed ero felice che fosse così affettuosa. Anche lei lo era.
Mi scostai da lei e Sorhan continuò:Sì insomma ho quello che voglio: allenamenti. Mi sto esercitando molto e sono distrutta. Senti ti va di andare in Città? Qui si soffoca...
Da quanto tempo non uscivo dall'Accademia? L'ultima volta che lo avevo fatto non era stata una bella esperienza, ero andata in guerra. I ricordi di ciò che era successo erano ancora vividi nella mai mente ed ero sicura che non avrei mai dimenticato. Dopo la guerra ero diventata più matura e seria, ma in quel momento avevo proprio bisogno di sfogarmi, di prendere aria, di stare accanto a un'amica come Sorhan.
Non seppi come ma il mio sogno ricorrente, avevo iniziato a farlo subito dopo la guerra, mi tornò in mente. Uno scheletro incappucciato e armato di falce che mi diceva che ero riuscita a scampare alla Morte, ma che adesso veniva a prendermi.
Inconsapevolmente sbattei in modo impercettibile i denti.
Mi riscossi e risposi:Certo, andiamo!
Sì, dovevo proprio svagarmi.
Le sorrisi e mi avviai verso il portone.
 
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view post Posted on 6/8/2013, 16:21
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Neima sembrò pensarci su. Cercai di non scrutarla troppo, per non metterla in imbarazzo ma mi incuriosiva questo suo silenzio. A che cosa stava pensando? La guardai di sottecchi, non sapendo bene cosa fare o cosa dire. Mi sarebbe dispiaciuto un rifiuto da parte sua, era da tanto che non godevo un po' dell'aria aperta che non vedevo l'ora di farlo. L'immensità del cielo, il più delle volte, riusciva a far diradare i miei pensieri e disperderli chissà dove, inoltre una buona compagnia, come me la poteva fornire Neima, era una cosa fantastica. Infine sobbalzai dalla reazione della mia amica e ritornai alla realtà. Notai un leggero tremito dei denti. Era da escludere che soffrisse il freddo, in quella stagione era abbastanza difficile. No, doveva avere qualcos'altro. Non osai chiederle niente: sicuramente se avesse voluto dirmi qualcosa in privato me lo avrebbe detto senza tanti complimenti. Sperai con tutta l'anima che rispondesse subito alla mia domanda: non sopportavo di non sapere cosa fare quando un amico era in difficoltà. La ragazza sembrò riscuotersi da un certo torpore e mi rispose che potevamo andare. Sembrò restare ancora qualche istante così, pensierosa. Infine mi sorrise e non mi trattenni dal ricambiare, poi si avviò per prima verso la porta, io la seguii senza fare complimenti. Varcammo la soglia e andammo in città. Nonostante la guerra la gente continuava ad affollare le strade e persone di ogni età facevano di tutto per rendere ancora più rumoroso il tutto, come per soffocare la verità. Quel rumore in un primo momento mi disturbò: non ero abituata molto alla confusione e l'isolamento dell'accampamento in guerra aveva fatto il resto. Cercai di non farci caso e osservai Neima. La discussione sembrava un po' arrugginita perciò mi affrettai a rimediare Allora dimmi, che cosa hai fatto in questi giorni che non ci siamo viste?
 
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franesca
view post Posted on 10/8/2013, 15:23




Sorhan parve scrutarmi fin nel profondo, ma non ci badai.
Assieme ci dirigemmo verso il portone che dava sulla libertà, sulla città. Rimasi un po' nei miei pensieri. Perché facevo quel sogno? Perché la mia mente tornava immancabilmente alla guerra? Quel giorno volevo stare un po' tranquilla, con Sorhan. Mi ricordai della prima volta che l'avevo vista. Era all'accampamento. Lei bravissima si allenava con la spada e io... tiravo pugnali a dei fantocci. Ero stata sbattuta in accademia e il mio spirito ribelle non mi faceva impegnare nelle lezioni, allora Raven per punizione mi aveva sbattuta in accampamento e lì crebbi. Fisicamente e mentalmente. E coltivai due amicizie. Barod e Sorhan.
Barod avevo continuato a vederlo dopo la guerra, visto che avevamo lezioni assieme. Sorhan, molto più diligente di noi, era avanzata di grado e si allenava da sola. Quindi era un sollievo per me rincontrarla, anche perché dopo aver calcato il campo di battaglia e aver visto morire come mosche i miei compagni d'armi, temevo di non rivederla mai più.
Makrat era come sempre in fermento. I suoi abitanti si accalcavano fra le strade. Io tutta quella vita, tutta quella folla, l'amavo e la odiavo nel contempo. La amavo perché tutta quella gente mi dava come una speranza, la speranza che la vita esisteva ancora e la odiavo perché era soffocante. Mi sentivo letteralmente soffocare fra quella calca.
Sorhan camminava al mio fianco. Fu lei a rompere il silenzio: Allora dimmi, che cosa hai fatto in questi giorni che non ci siamo viste?. Ebbi la sensazione che lei mi potesse leggere nell'animo. Sorhan era sempre stata più saggia e matura di me. Anche più sensibile. Lei vedeva cose che io non vedevo. Io vivevo la mia vita con una certa spensieratezza e lei si fermava per pensare, per capire.
Ma, semplicemente mi sono ammazzata di lezioni con la maestra Hisha., risi. Lo sai che mi ha accoppiata con Barod? Facciamo lezione assieme... e tu, come te la cavi?. Entrammo nella folla e la sensazione di soffocamento sopraggiunse. Prima che lei rispondesse proposi:ci facciamo un giretto nel bosco qui vicino? Non sopporto tutta questa folla
 
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view post Posted on 11/8/2013, 12:38
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Neima forse non si attese quella domanda da parte mia ma odiavo i silenzi e adesso che ci eravamo finalmente ritrovate non potevamo continuare a camminare come mummie come se niente fosse successo. Ci eravamo conosciute in guerra, in una circostanza non proprio favorevole ma comunque stavamo bene insieme e appena completato l'obiettivo della spedizione non ci eravamo più parlate. Forse avevamo un po' di paura nel parlare di quello spettacolo. Non che potessimo essere biasimate: eravamo giovani e così presto avevamo assistito a sangue e dolore. Sorhan, tu hai cercato questo... solo adesso te ne sei accorta. I miei pensieri ammutolirono tanto ero spaventata dai miei stessi pensieri. Le parole di Isal mi tormentavano ancora di più. Lui mi aveva già anticipato tutto questo ma io non gli avevo prestato ascolto. Ero stata un'incosciente ma ormai ero arrivata a un determinato punto e non potevo mollare. No, non potevo. Adesso dovevo andare fino in fondo. Fortunatamente le parole della mia amica mi risollevarono da quell'angoscia. Mi disse che si era "ammazzata" con gli allenamenti di Hisha. Mi spiegò inoltre che si allenava insieme a Barod, infine mi rivolse un' altra domanda. Man mano che parlava ci addentravamo sempre di più nella folla e sembrava mancare l'aria. Non si poteva camminare senza fermarsi per far passare una cosa ingombrante o roba del genere. Il tutto iniziava fastidiosamente ad irritarmi. Fu Neima a prendere l'iniziativa prima di me. Mi chiese di andare nel bosco vicino. Annuii e dissi Volentieri, non ce la faccio più qui dentro. Attesi qualche secondo sperando che la folla si sbloccasse. Niente. Se aspettavamo così alla foresta ci saremmo arrivate la sera, come minimo. Presi Neima per un braccio e a spintoni mi feci largo fra la folla. Non badai molto ai loro insulti. Certe volte bisognava essere risoluti nelle proprie decisioni. Dopo aver raggiunto una zona più tranquilla rallentai il passo e lasciai Neima e dissi Scusami ma non ce la facevo veramente più! Silenzio. Poi ripresi Comunque ti alleni con Hisha? Wow! Mi ricordo dei suoi insegnamenti in guerra... davvero molto brava. Io invece adesso mi alleno con il Cavaliere di Draghi Layla. Da sola. Altro silenzio e poi proseguii e dissi in tono secco e amaro Certo sempre che vogliamo escludere quei tipi che si mettono a guardarmi come se stessero al teatro... e fanno anche scommesse... Scossi la testa, infastidita.
 
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franesca
view post Posted on 13/8/2013, 15:39




Di colpo ci fermammo. Più avanti c'era un carro che doveva passare e la folla si era bloccata, ostruendo la strada come un muro.
Volentieri, non ce la faccio più qui dentro, sorrisi grata. Volevo andarmene da quel caos soffocante il prima possibile. Rimanemmo ferme un po' di tempo, attendendo che la folla iniziasse a refluire. Iniziai a spazientirmi e a sbuffare come un drago irritato, battendo un piede sul ciottolato. Fortunatamente Sorhan ebbe la buona idea di uscire da quell'ingorgo a spintoni. Mi afferrò un polso e mi trascinò via. Io feci del mio meglio per sgusciare fra i petti e le schiene della gente, spintonando di tanto in tanto quelli che non si spostavano. Riuscimmo a uscire dall'ingorgo, seguite da un coro di imprecazioni rivolte alla nostra "maleducazione".
Scusami ma non ce la facevo veramente più!, disse Sorhan. Fece una pausa e in quel momento di silenzio risi. Era strano come per certi versi eravamo simili, eppure così diverse...
Comunque ti alleni con Hisha? Wow! Mi ricordo dei suoi insegnamenti in guerra... davvero molto brava. Io invece adesso mi alleno con il Cavaliere di Draghi Layla. Da sola.
Non conoscevo quel Cavaliere, e non commentai. Ma notai che calcò molto sulla frase "da sola". Era un po' come se non sopportasse la solitudine. La capivo perfettamente, anche io odiavo rimanere sola.
Sorhan continuò:Certo sempre che vogliamo escludere quei tipi che si mettono a guardarmi come se stessero al teatro... e fanno anche scommesse...
Mentre continuavamo a camminare, lei lasciò la presa del mio polso, la mia mano corse veloce verso la sua e la afferrò. Osservai le mie dita intrecciate alle sue. Quel movimento era stato del tutto inconscio, e non feci nulla per sciogliere la stretta. Sperai solo che non fosse Sorhan a scioglierla e che non si fosse infastidita per quel gesto affettuoso avvenuto, di colpo e per caso. Io avrei già dato una bella lezione a quelli lì che scommettono su dite. Non sei un oggetto, come si permettono a trattarti come tale?, ero indignata. Rimasi in silenzio.
Aspettai che dicesse qualcosa, mentre nella mia testa si formava una tenue idea. Sfogarmi. Confidarmi. Dirle ciò che provavo, i sogni che facevo da quando ero tornata dalla guerra.... Ma mi trattenni. Forse era meglio che non pensassimo più alla guerra e che facessimo qualcosa per svagarci un po'.
 
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view post Posted on 14/8/2013, 12:32
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Appena lasciai la presa sulla mano di Neima subito lei mi riprese quasi istintivamente. Sussultai, non sapevo cosa pensare al riguardo e non mi sarei mai aspettata una reazione del genere. Infine le nostre mani si intrecciarono, ora camminavamo mano nella mano. Non ebbi il coraggio di lasciare quella stretta. Potevo anche combattere in guerra ma distruggere un sentimento... no non potevo. Sarebbe stato crudele. Neima ed io non ci vedevamo da tanto e di certo non potevo rovinare il tutto solo perchè ero confusa, disorientata. In fondo mi piaceva però era da tanto che non avevo un contatto del genere, in fondo mi mancava. Ero felice che Neima avesse agito in tal maniera, io non lo avrei mai fatto spontaneamente. Ero più piccola d'età eppure non ero espansiva come una normalissima coetanea. Io avrei già dato una bella lezione a quelli lì che scommettono su di te. Non sei un oggetto, come si permettono a trattarti come tale? Il suo tono conteneva disprezzo ed era completamente contrastante con le emozioni che stavo provando in quel momento. Certo un discorso sdolcinato non mi avrebbe fatto piacere ma questo cambiamento improvviso mi fece sobbalzare. In un certo senso aveva ragione, dovevo ribellarmi a tutto questo. Ma non potevo, in fondo sapevo che non era la soluzione migliore. Perciò ribattei, calma Mi piacerebbe tanto ma vedi, certe volte non siamo nelle condizioni di fare ciò che vogliamo. Devo andare avanti e sorpassare quest'ennesima tortura che mi ha inflitto il destino. Sospirai poi continuai Vedi certe volte bisogna far finta di niente, io voglio raggiungere il mio obiettivo e se manifesto il mio disgusto nei loro confronti non avrò sicuramente vita facile. Dopotutto sono tutti molto più forti di me, perciò per il momento è meglio non attacar briga. Al momento opportuno, ovvero quando sarò più forte, li butterò via a calci. Ero tremendamente seria ma sperai che Neima avesse compreso le ragioni del mio silenzio.
 
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franesca
view post Posted on 17/8/2013, 09:55




Sorhan non sciolse la presa e non parve infastidita, forse un po' sconcertata all'inizio.
Camminavamo lentamente fuori dalla folla, mano nella mano, e nel mentre ci parlavamo.
Lei ascoltò ciò che le dissi e rispose calma, come sempre:Mi piacerebbe tanto ma vedi, certe volte non siamo nelle condizioni di fare ciò che vogliamo. Devo andare avanti e sorpassare quest'ennesima tortura che mi ha inflitto il destino., fece una piccola pausa per sospirare. Come faceva ad avere nervi così saldi? Oppure ero io troppo impulsiva? Forse lei era troppo calma e io troppo impulsiva... Vedi certe volte bisogna far finta di niente, io voglio raggiungere il mio obiettivo e se manifesto il mio disgusto nei loro confronti non avrò sicuramente vita facile. Dopotutto sono tutti molto più forti di me, perciò per il momento è meglio non attacar briga. Al momento opportuno, ovvero quando sarò più forte, li butterò via a calci.
Rimasi un attimo in silenzio, a rimuginare. Era giustissimo quello che aveva detto, ma io ero sempre dell'idea che almeno uno scherzo per fargliela pagare, lo avrei fatto.
Non dissi nulla, e guardai l'orizzonte colorarsi di verde. Ci stavamo avvicinando al bosco.
Sì, hai ragione te, solo che io sono abbastanza impulsiva e non sarei resistita a suonagliele o a fargli uno scherzo. Qualunque ragionamento avessi pensato, era vero. Verissimo. Mi chiedo come fai a essere sempre così calma e riflessiva, risi.
Nella mente avevo ancora il dubbio se confidarmi o no. Forse più tardi.
 
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view post Posted on 17/8/2013, 22:09
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Dopo la mia uscita persino Neima si ammutolì. Grazie alle sue sopracciglia contratte riuscii ad intuire che si era impensierita. Mi preoccupai per qualche secondo, cosa poteva pensare? Non ne avevo la più pallida idea. Fra di noi si instaurò un momento di silenzio pesante ma non osai spezzarlo, forse sarei risultata scortese. Per un po' avevo mantenuto lo sguardo dritto verso la mia interlocutrice ma intuendo che forse l'avrebbe infastidita mi ero risoluta di volgere lo sguardo davanti a me. Davanti a me riuscivo a scorgere il bosco, una macchia verde che attirava e respingeva allo stesso tempo. Non avevo paura, soltanto provavo qualcosa di particolare in quel momento. Quel silenzio stava diventando intenso e insopportabile. L'unico legame che ancora ci univa era quella stretta di mano, la sentivo così vicina eppure così lontana mentalmente. Non sapevo esattamente come mi ero riuscita a trattenere fino a quel momento e come continuai a rimanere in silenzio. Stavo esercitando un fortissimo autocontrollo per questo. Finalmente la voce di Neima interruppe quel silenzio. Sì, hai ragione te, solo che io sono abbastanza impulsiva e non sarei resistita a suonagliele o a fargli uno scherzo. Qualunque ragionamento avessi pensato Mi volta di scatto a guardarla. Non sapevo esattamente cosa pensare di questa rivelazione. Tacqui, sperando di trovare un pensiero coerente in quella matassa informe che avevo in testa. Un istante di silenzio, panico. Cosa potevo dire? Infine continuò il discorso Mi chiedo come fai a essere sempre così calma e riflessiva La guardai stralunata, mi sarei aspettata di tutto tranne che un elogio al mio carattere. Lei rise. Non sapevo come interpretare quella risata. Mi limitai a dire In realtà non lo so neanche io. Sono fatta così, non lo faccio a posta. Comunque Neima io voglio raggiungere il mio obiettivo, queste sono solo delle deviazioni. Se perdo tempo con loro mi procuro solo guai e quello che voglio fare si allontanerà sempre di più. No, meglio stare buona buona. Tanto non mi fanno niente di male. Anzi mi insegnano a concentrarmi ancora di più. Non credo che interverranno attivamente nelle lezioni, Layla li ucciderebbe all'istante, credo. Quindi non ho niente da temere. Ero perfettamente pacata mentre stavamo oltrepassando la soglia del bosco.
 
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franesca
view post Posted on 27/8/2013, 16:24




In realtà non lo so neanche io. Sono fatta così, non lo faccio a posta. Comunque Neima io voglio raggiungere il mio obiettivo, queste sono solo delle deviazioni. Se perdo tempo con loro mi procuro solo guai e quello che voglio fare si allontanerà sempre di più. No, meglio stare buona buona. Tanto non mi fanno niente di male. Anzi mi insegnano a concentrarmi ancora di più. Non credo che interverranno attivamente nelle lezioni, Layla li ucciderebbe all'istante, credo. Quindi non ho niente da temere.
Sorrisi. Aveva ragione sempre lei. Mi chiedevo come potesse tirare fuori tutta quella saggezza.
Un po' ne ero invidiosa perché, essendo una tipa impulsiva, agivo sempre senza pensare e mi infilavo in qualche guaio.
Entrammo nel bosco e finalmente respirai a pieni polmoni. Niente più gente a ostruire le strade, solo la natura, gli alberi verdi e i rumori che facevano gli animali del bosco.
Sorrisi ancora una volta. Nonostante tutto mi piaceva vivere.
In quel contesto mi sentii così in pace che decisi di confidarmi con Sorhan.
Iniziai con una domanda buttata lì:Tu dopo la guerra non hai mai avuto sogni... "strani"?
 
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view post Posted on 29/8/2013, 20:06
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Quel boschetto era proprio una cura rigeneratrice per quella folla ingombrante e rumorosa di Makrat. Ero una persona piuttosto riservata e tutta quella confusione avrebbe disarmato l'uomo più coraggioso del mondo, a mio parere. In un certo senso l'Accademia era un "pugno nell'occhio" a confronto di quella confusione e quello splendore. Almeno non frequentando aree affollate me la passavo bene. Quella macchia verde era meravigliosa ed ero intenzionata a godermi quella passeggiata fino in fondo. Non mi mancava niente: avevo una compagnia eccellente, una aria pura, un argomento più o meno decente... Tu dopo la guerra non hai mai avuto sogni... "strani"? Impallidii, anche se avendo una carnagione molto chiara dubitavo che avesse notato il mio pallore. Uhm... l'argomento non è proprio uno dei più decenti... Alla lista allora mi mancava una discussione decente. Pazienza, non potevo far finta di niente, l'avrei forse infastidita e inoltre volevo aiutare le persone in difficoltà quindi perchè non iniziare da lei? Cercai di dare una risposta che non mi coinvolgesse personalmente ma che facesse capire che seguivo l'argomento con il più grande interesse. Strani? Cosa intendi con questo termine? Strani potrebbe riferirsi a tante situazioni. Potrebbe essere un sogno surreale, senza senso... Insomma il significato di questa semplice parola è così vario che non riesco a capire il concetto specifico. Forse intendevi... Mi fermai un attimo silenziosa, facendo finta di cercare un termine adatto quando in realtà sapevo perfettamente cosa dire. Solo che volevo dare una sorta di suspence e volevo avere la sua più piena concentrazione Funebre? Calcai la parola con una sorta di noncuranza anche se avevo un desiderio folle di capire cosa preoccupasse Pensavo che ero solo io quella che si sognava le situazioni più strambe... evidentemente non ero l'unica. Eppure non mi sarei mai aspettata un discorso del genere da Neima. Insomma ero io e la seria e lei l'allegra e spensierata. Che si fossero invertiti i ruoli? Continuai, lanciando un altra freccetta Ma che vuoi che sia un sogno? Solo un senso incosciente della nostra mente... in realtà non ci credevo neanche io ma volevo sentire il suo parere ed ero sicura che avrebbe abboccato all'amo.
 
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franesca
view post Posted on 3/9/2013, 16:40




Sorhan sembrò indugiare un po', prima di rispondermi. Forse avevo aperto un discorso poco piacevole. In effetti era molto pesante, senza contare che fino a quel momento io ero sempre stata spensierata e quella domanda aveva nulla di spensierato. La ragazza rispose vagamente:Strani? Cosa intendi con questo termine? Strani potrebbe riferirsi a tante situazioni. Potrebbe essere un sogno surreale, senza senso... Insomma il significato di questa semplice parola è così vario che non riesco a capire il concetto specifico. Forse intendevi... Fece una pausa a effetto, fatta apposta per far salire un po' la tensione. Con un'aria sbarazzina e ingenua, finalmente, disse:Funebre?
Non risposi subito, anche perché lei disse:Ma che vuoi che sia un sogno? Solo un senso incosciente della nostra mente... . Era una frecciatina? O aveva detto quella frase per consolarmi? Non lo avrei mai saputo, ma risposi lo stesso:Solo un senso incosciente della mente... sì, può darsi, io non lo posso sapere, ma sta di fatto che faccio incubi... funebri, come dici tu... Mi sveglio e mi sento spaesata, persa... E poi se ci penso credo di essere pazza... Dimmi che non sono l'unica!
 
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view post Posted on 4/9/2013, 11:07
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Neima sembrò capire almeno in parte le mie intenzioni ma non me ne preoccupai, un gesto falso avrebbe soltanto provato ancora di più la mia "colpevolezza" al riguardo. In realtà inizialmente non avevo mai pensato al fatto che anche altri avrebbero potuto avere degli incubi simili, dopo la guerra ma pensandoci forse ero stata un po' egoista a pensare che solo io avessi visto cose del genere. C'era pur sempre da dire che ero giovane e il mio spirito, ancora in parte infantile, percepiva queste situazioni molto dolorose forse duplicate o quadruplicate. Forse stavo esagerando ma per il momento mi sentivo così. Solo un senso incosciente della mente... sì, può darsi, io non lo posso sapere, ma sta di fatto che faccio incubi... funebri, come dici tu... Mi sveglio e mi sento spaesata, persa... E poi se ci penso credo di essere pazza... Dimmi che non sono l'unica! Queste furono le parole di Neima. Era molto incerta e si interrompeva spesso sembrava che i suoi pensieri fossero scritti di getto, come se non avesse ancora un idea chiara nella testa e che cercava di farsi luce parlando e ascoltando le sue stesse parole. Le ultime parole furono pronunciate con così tanta passione ed energia che per un secondo rimasi perplessa. Non ero abituata a mostrare così i miei sentimenti e neanche a percepirli da altri. Rimasi qualche secondo in silenzio, se avessi parlato in quel momento la voce si sarebbe messa a tremare e non volevo piangere nè tantomeno fare la figura della stupida. Dopo un po' con voce pacata e tranquilla, soltanto apparentemente, dissi No, non sei l'unica. Anche io ho fatto sogni del genere. Ero stata glaciale, forse anche troppo ma preferivo quello piuttosto che mostrare quello che passava nella mia mente e nel mio cuore. Infine attesi un po', sperando che dicesse qualcosa ma poi aggiunsi Comunque non credo che siamo le uniche, dovrebbe essere una cosa assolutamente normale. e anche spaventosa ma non lo espressi a voce.
 
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13 replies since 5/8/2013, 08:34   86 views
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